Rossella Baiocchi

Stai a vedere il pelo!

ANNO 02 | NUMERO 14 | DIC 2023

“Stasera beviamo qualcosa insieme, dopo il lavoro?” 

Non ci credo! Sono mesi che mi tuffo nell’olio di mandorle, come un plumcake nel latte, per avere pelle setosa, radendomi meticolosamente ovunque e quando dico ovunque intendo proprio dappertutto. Avete idea del dolore? Se ci penso, mi scendono le lacrime. Sono mesi che ogni giorno metto una goccia di profumo dietro il collo, dietro le orecchie, sui polsi e una anche nelle parti basse, che nel più ci sta anche il meno, e lui non mi ha mai degnata di uno sguardo. Mai!

E adesso vuole uscire per un aperitivo? Mi prende in giro? 

Proprio oggi… Oggi! Sono sette giorni che non mi depilo, sento i peli delle gambe che affrontano prepotenti i miei jeans come guerrieri sul campo di battaglia. Come se non fosse già abbastanza, questa mattina non mi sono data né il profumo né il deodorante perché la sveglia non ha suonato e per dispetto ho dovuto anche rincorrere quel cavolo di cane che non scappa mai, ma che ha deciso di farlo proprio stamani. E ho sudato. Ho sudato anche dove non si dovrebbe sudare e lui quando vuole bere un drink? Proprio stasera! E che cavolo!

“Ok!” Rispondo velocemente mentre nella mia testa tento di elaborare un piano per sciacquarmi, depilarmi e darmi un tono.

Appena esce dal mio ufficio prendo lo scotch, corro in bagno e mi chiudo a chiave. Mi spoglio velocemente e passo in rassegna ascelle e inguine con il sapone antibatterico “amuchina aromatizzata menta”. Sotto mi brucia tutto, “la mia amica” è in fiamme anzi no, è balsamica, respira. Il sapone non è stato una buona idea. Prendo lo scotch lo stendo sui peli delle gambe e provo a strappare, dolore terribile ma nessun pelo tolto. E ti pareva! 

Faccio un respiro profondo. Non posso risolvere il problema dei peli, quindi dovrò trovare un piano “B” sul momento, forse non sarà neanche necessario. Spero.

“Sei pronta?” Mi domanda con la sua voce super sexy.

“Sono nata pronta!” Rispondo sicura, tentando disperatamente di scacciare l’immagine della sua mano che passa sulle mie gambe e le trova PELOSE!

Usciamo e passeggiamo chiacchierando del più e del meno fino al bar. Il bar è chiuso. Ecco, mi sembra giusto! 

Mi guarda, è in mood “flirtereccio”, con un sorriso ammiccante mi domanda:

“Mi sbaglio o tu abiti da queste parti?”

“Sì perché?” Secondo te perché, scema, penso tra me e me.

“Se non mi sbaglio sei un amante del buon vino rosso e una volta al mese ti piace visitare le cantine, quindi immagino che tu abbia del buon vino, no?”

Resto di stucco ma rispondo sorridendo: “E tu come lo sai?”

“Beh, ti ascolto quando parli con gli altri, ascolto tutto e immagazzino le informazioni che potrebbero essermi utili”

“Ah, mmm, quindi sì, andiamo a bere un bicchiere da me?” Dico impacciata, ma nella mia mente sono sollevata, avrò il tempo di depilarmi… E vai!

Entriamo in casa, lui si guarda intorno, io prendo una bottiglia di vino rosso, due calici, preparo bruschettine con l’olio nuovo e i pachino rossi che taglio a piccole fettine rotonde. Amo i dettagli. Appoggio il vassoio sul tavolino e verso il vino nei calici. Avvicino il calice al naso per sentire il profumo del vino: è perfetto profuma di mora selvatica e rosmarino. Lo invito ad accomodarsi sul divano vintage a righe. L’ho sempre odiato, troppi colori su un solo oggetto, ma stasera mi sembra bellissimo. Ci sediamo, gli porgo il bicchiere, facciamo un brindisi alla nostra prima uscita e iniziamo a bere. Ci scoliamo tutta la bottiglia di Morellino, poi una seconda di Sassicaia, mangiando, chiacchierando e ridendo sguaiatamente come due adolescenti alla prima sbronza. Mi sento felice, il vino sta facendo la sua magia. 

Poi arriva il momento. 

Quel momento. 

Comincia a baciarmi lentamente sul collo, sulle guance e poi sulle labbra. Sento la sua lingua sfacciata e prepotente esplorare la mia bocca. Mi manca l’aria. Di punto in bianco si alza al divano lasciandomi lì, in sospeso. Respiro come se stessi riemergendo da una lunga apnea. I miei occhi non si staccano da lui. Sono curiosi, eccitati. Lui sorride ammiccante e in un secondo è nudo, nudo come mamma l’ha fatto: lo guardo, non ha neanche un pelo, corpo perfetto, e il sedere! Due mele rotonde e perfette, mi viene voglia di prenderle a morsi. Mi porge la mano per farmi alzare. Mi faccio trascinare. Comincia a spogliarmi, lo fa lentamente. Sta per sbottonare i jeans ma lo fermo. 

“Lascia, faccio da sola!”

Non mi ascolta, è troppo eccitato. Lo sono anche io.

Mi toglie i pantaloni mentre mi bacia sul collo con le labbra roventi e carnose. Soffici baci.

Oddio, sono mesi che aspetto questo momento febbricitante di passione e invece di lasciarmi andare, di godermi il momento, penso solo all’ispido pelo da cinghialotto sulle mie gambe!  Sto per fare sesso con un uomo più liscio di me!

Non è giusto! Come se un’anguilla e un riccio stessero per accoppiarsi. 

D’un tratto mi gira e mi spinge sul divano, ho le ginocchia piegate e le mani appoggiate sullo schienale. Mi accarezza le chiappe e poi comincia a scivolare giù verso le gambe. Panico. Non può toccarmi le gambe, devo fermarlo. Ed è allora che non so come, non so perché, ma riesco a trovare un’unica via d’uscita per evitare il peggio e con una voce che non riconosco, in un misto tra eccitazione e terrore, grido:

“Sculacciami, sculacciami forte!” 

Lui blocca le sue mani poi mi domanda con una voce così seducente da mandarmi in brodo di giuggiole:

“Sei sicura? Non ho mai sculacciato nessuno ma la cosa mi eccita da morire”

“Zitto, zitto e sculacciami!”

Sono tutta scarduffata, sento i capelli fuggire dalla coda ma lui con una mano l’afferra e la tira a sé mentre con l’altra comincia a sculacciarmi, prima piano e poi sempre più forte, più forte, più forte. 

Sento le natiche in fiamme, anche “la mia amica” brucia, frizza, scalpita. Una sensazione potente. Mi sento viva. Sono eccitata. Siamo eccitati.

“Hiiiiii!” Nitrisco. Come mi sarà saltato in mente di nitrire? Sento le guance avvampare per la vergogna. Affondo la faccia nel divano, sento le cuciture rigarmi la fronte.  Lui però sembra trovarlo eccitante, mi sculaccia un’ultima volta. Sussulto, poi mi possiede.

Mi possiede con forza, io mi contraggo e questo aumenta il suo piacere e anche il mio. 

Siamo sudati, accaldati, ansimiamo e poi insieme ci arrendiamo al caldo piacere.

“Wow” sospira staccandosi da me.

Appoggia il suo viso sul mio sedere, mi bacia le chiappe rosse fuoco e poi mi accarezza le gambe.

Un brivido mi assale. Sento il cuore scalpitare prima nel petto, poi salire fino in gola.

“I peli!” Penso tra me e me terrorizzata. Tremo.

Lui sembra non accorgersene poi d’un tratto mi sussurra: 

Piccola, è la prima volta che sculaccio qualcuno e la prima volta che sento la pelle d’oca sulle gambe di una donna dopo un rapporto. È fantastico!”

La pelle d’oca? Caro, quelli sono i miei peli elettrizzati! Penso un po’ sorpresa, un po’ contenta.

Mi alzo, Lo lascio nudo sul divano, lo guardo mentre mi allontano: è così bello!  Vado in bagno, prendo la lametta e in due minuti mi rado le gambe. Non posso rischiare che scopra che non si trattava di ”pelle d’oca” ma di “pelo irto da cinghialotto”. 

Torno da lui, porto con me il pile color carta da zucchero che ho rubato al letto. Ci copriamo, affondiamo il naso sotto la coperta e ci addormentiamo sul divano completamente nudi. Siamo sfiniti. Appagati. 

La mattina seguente mi sveglio per prima, lo guardo dormire e ripenso all’assurda serata. È successo veramente? Alzo la coperta e sbircio soddisfatta l’uomo accanto a me. È tutto vero!

Mesi e mesi a prendermi cura del mio corpo e alla fine lui si è eccitato per i miei peli ritti sulle gambe! Ma pensa te! Valli a capire gli uomini!

Mi alzo, sposto le tende e faccio entrare un po’ di luce, l’acero rosso mi guarda scarduffato.

“Chissà se ha visto tutto?”

Sorrido al pensiero. Vado in cucina, mi scaldo una tazza di latte, la guardo girare nel microonde ipnotizzata.

“Driiinn” Il timer mi riporta sulla terra. 

Mi affaccio in sala, lui dorme ancora, prendo un plumcake e, soddisfatta, lo tuffo nel latte.

Dicembre 2023

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