Francesca Guercio

Questa non è la storia

ANNO 02 | NUMERO 15 | GEN 2024

Questa non è la storia.
La storia non esiste.
Esistono i fatti.
Questi sono i fatti.

Questi sono i fatti di Ostello.

I fatti osservabili per i Dimoranti di Ostello: Maschi, Femmine. 

Questa non è la storia.

La storia è ricavare materia dagli accidenti. La storia è interrogare argomenti. La storia è incontrarsi con. La storia è esserci.

Questa non la storia.

La storia viene fatta.

I fatti sono.

Pertanto.

Questa non è la storia.

Questo è rilevare riscontrare fissare reperire fatti.

I fatti osservabili per i Dimoranti di Ostello: Giovani, Vecchi.

 

Su Ostello, Maschi campano ai piani di sotto.

All’interno della zona d’appartenenza possono muoversi senza limitazioni. 

La sicurezza è garantita da un sistema d’allarme sonoro trilobato: esso incessantemente vigila assicurando ai Dimoranti che non vengano sgroppati i confini. La sua remota efficacia faconda squillante automatica ventrale, il suo inclito vigore sono tuttavia di pura rappresentanza – diremmo.

Invero.

Il provvedimento, se pure originariamente congruo, ovvero conforme a qualche passato secolare, leggendario, istitutivo, il provvedimento dicevamo – tonante, sollecito, mallevadore – si rivela al presente più irragionevole che inutile. 

Dappoiché.

Su Ostello a stento si troverebbe oggidì un Dimorante proclive a barattare la rassicurante disciplina con la spaventevole imprevedibilità: il Ministero Unico per il Diritto, la Religione, la Lingua, l’Economia e i Genitali svolge un magistrale lavoro di catechesi mediante pamphlétaire specializzati. Tutto va per il meglio, nella migliore delle Province possibili.

Infatti.

Non v’è chi non sappia che ciascun individuo è un essere collettivo. 

Ne consegue.

Allo scopo di scongiurare ogni possibile cambiamento, Ostello è governato a mezzo di regole appositamente secrete da meningi comunitarie per la custodia dei Dimoranti dai cimenti della virtù. 

Purtuttavia.

Le sirene vengono manutenute con acribia tecnocratica e fatte divampare con magnetofonico criterio acciocché ciascun Dimorante ne assimili la risonanza e il monito fin dall’età nova. 

Giacché la natura umana si compone «di vanità, di belle fole e strani pensieri» con ragione appare debito ch’essa sia sottoposta a misurazione e verifica per tramite di apparecchiature confacenti quand’anche assemblate dai Dimoranti stessi. Giovani, Vecchi. I quali, pensanti, fragili, mutevoli, cedevoli alle lusinghe dell’inganno estremo, paiono purtuttavia atti a comporre congegni mancanti di pensiero e perciò sottratti alla possibilità d’incorrere nei pervertimenti che a ogni pie’ sospinto insidiano i loro ideatori.

Ancora.

Ostello ha grande ventre, diciotto ponti e piani di stanze con piccoli veroni simmetrici. 

Ostello vorrebbe apparire triste giacché ovunque è riconosciuto il valore squisito della tristezza. In ordine a palese convenienza e a sacro precetto di Biblio nell’indole dei Dimoranti dovrebbero pertanto profittevolmente albergare amaro e noia. 

Eppure.

Nel Central Park le piante mai sono assetate abbastanza. Indizio dell’indifferenza della Natura al destino di salvezza delle creature.

Talché.

La Natura cospira a favore del peccato. Essa è. Opera senza direzione alcuna, senza Provvidenza, opera quantunque tutte le istituzioni tendano a distruggerla. Essa non si distrugge. 

Perciocché.

Sui sedili del salone Vintage Hollywood il ricamo di strane creature dotate di ali e lunghi colli dà profittevole incomodo, testimoniando circa il potere corruttore dei diletti e delle aspettative gioconde. 

In aggiunta.

Stanteché Ostello disponga di un Disotto e di un Disopra non sono previste gerarchie tra i Dimoranti, considerati uguali davanti alle Carte dei Precetti.

 

Su Ostello, Femmine popolano i piani superiori.

Si affacciano ai poggioli e frequentemente vengono rimirate da Maschi.

Certune regioni si mantengono destinate all’uso promiscuo. Tali sono, esemplarmente, i refettori. Tuttoché Femmine e Maschi mancano della licenza a frequentarle nel contempo eccezion fatta per frangenti superlativi previsti dal lunario. 

 

La frigidità sessuale è espressamente vietata.

A onta che Biblio non riferisca nulla in merito.

 

Per quanto resta, diremo del cibo: velivoli corruschi ne provvedono a tempo debito. Reclamare di scoprire onde essi provengano e ove tornino è illecito punito con la Caducità, madre di Moda e di Morte.

Ostello fu nave da crociera di lusso in una data frammentaria e indisponibile, stagione della quale i fatti conservano lacunose e modeste notizie mentre la storia ricama che vi fossero lecite le esistenze di due singolari sostanze: il mare e il lusso.

Pochi Dimoranti ne intendono ormai più il significato e l’enigma. 

 

Tra i Vecchi, gli ultraquattrocentenari – tuttodì, invero, raramente vivi – annoverano terzavi che, fanciulli ancor prima della venuta di Lastella, furono usi alla narrazione di storie primigenie. 

Tra i Giovani, sempre meno Maschi sostano a prestarvi ascolto mentr’essi favoleggiano. Ottimamente, diremmo, giacché l’ascolto non giova né è di buon esempio. A costoro infatti il fiato si ferma e le pupille si riempiono di cose inesistenti e deliziose che intagliano sulle fronti righe orizzontali, solchi di fantasia nei quali si incistano figure di un creato stravagante: un blocco di terra e acqua ove l’infelicità era ritenuta effetto d’infermità e conveniva credere la vita bella e pregevole; una palla precaria tra i fantasmi di Gloria, Virtù, Amore, Coraggio sulla quale era d’uopo esercitare attività inutili e incomprensibili definite da locuzioni quali pensare, passeggiare, suicidarsi; un immanente scoppio di noia – diremmo – ov’erano in uso comune parole inani quali mare e nave da crociera. 

Provvidenzialmente, la parte più larga tra i Maschi di mezza pietà prova invece virtuosa ripugnanza per questa schiatta di senescenti, infiacchiti in ragione della somministrazione quotidiana e protratta di compensatori chimici a base di protidi. Ah, se ne appare sparuta la lacerata esistenza! Ah, se mortifica i sensi assistere ai loro deliri! Quanto spesso, compiangendoli, i Dimoranti di Ostello finiscono col compiangere sé stessi insieme al pronostico di un futuro in cui la morte azzardi di trovarli vivi. 

Eziandio.

I mezzi di informazione diffondono notizie rassicuranti circa il veneficio sgargiante dei compensatori e autorizzano a confidare in una dipartita incolore, con le gambe atrofizzate e l’encefalo sgretolato. 

Sciaguratamente, è a tutti noto come la composizione chimica di base faccia ricorso a sostanze che – in taluni soggetti già naturalmente predisposti e in ogni caso mai prima del 150° anno d’età – provocano reazioni indesiderate: attività cerebrale legata alle immagini e coprolalia.

Frattanto.

Ostello si staglia metallica e urgente sul pavimento di roccia riflettendo la debole luce di Lastella. A tal uopo viene lucidata ogni giorno. A ciascun dimorante è fatto obbligo dedicarvicisi pro bono publico secondo turni stabiliti dai Dimoranti fondatori e replicati con il succedersi delle generazioni. I ceppi familiari sono organizzati in brigate secondo l’odore corporeo: i membri si passano il testimone a scadenze precise che segnano il debutto in società e vengono celebrate con feste sfarzose durante le quali il precetto della tristezza viene glorificato in absentia al Broadway Bar o nella zona dei simulatori di surf.

Nel mentre.

Maschi sono tenuti a imparare a memoria alcune frasi tratte da Biblio. 

Stanteché.

Annunzia la mistica che Biblio sia stato rinvenuto appresso al rovinoso capitombolo di Lastella, quando le tenebre regnavano sovrane. 

Stanteché.

Un organismo di sesso femminile inciampò in “qualcosa”; cadde, si ferì. 

Stanteché.

Tale “qualcosa” era Biblio: lembi frammentari e stracciati di caratteri a stampa tenuti insieme da un cartoncino su cui si leggeva Gi[…]m[…] Leopardi.

Dunque.

Quasi tutti i non molti sopravvissuti concordarono nell’affermare che quel buco dovesse essere riempito dalle lettere “aco” e “o” a formare il nome Giacomo. Quanto alla ricostruzione delle parti di testo mancanti veruno fu in grado di colmare le lacune. 

Attesoché.

La calamità accidentale dalla quale scaturì l’asseverazione razziale del nostro ceppo di Dimoranti di Ostello si verificò in un evo disavvezzo all’esercizio della lettura; pratica che, stando a ragguagli di fatti commisti di storia e della sua sorella impertinente la leggenda in guisa sì equivoca da non meritare sovrabbondante fede, era stata per secoli veicolo di trasmissione della conoscenza. Oggidì i Dimoranti vi fanno ricorso in occasioni speciali, ritenendo più affidabile la trasmissione orale.

Con ciò.

L’addentrarsi nella vicenda legata al rinvenimento di Biblio è ritenuto cominciamento assai pericoloso: per via della matrice defettibile della storia, verità e fantasia s’intersecano l’una dopo l’altra ripetutamente, generando confusione e sbandamenti nell’ordinamento governativo. Nemmeno è lecito stabilire con meticolosità cosa significhi l’espressione “caratteri a stampa” benché essa sia comunemente usata per riferirsi a Biblio.

Intanto.

Biblio è conservato in una regione di Ostello. In alto, più in alto di dove vivono Femmine, dentro una stanza semicircolare.  

Fu per via della caduta che tra Femmine e Biblio si generò ostilità. Maschi lo raccolsero e promisero di escluderlo alla loro vista a patto che esse consentissero la trasmissione orale delle parole ivi contenute.

Presentemente.

L’articolo 3 delle Carte dei Precetti vieta ai Dimoranti di adottare Leopardi e Giacomo come nomi per i nati. Ostello è abitato da tremila organismi. Maschi, millecinquecento. Femmine, millecinquecento. La riproduzione è controllata da un consiglio di garanti e prevede l’eliminazione coatta degli eventuali eccessi.

La preghiera rituale a Lastella è tratta da Biblio e recita:

Come cadesti o quando

Da tanta altezza in così basso loco?.

Deve essere ripetuta a voce alta ogni dodici ore con molta dolcezza nel timbro della voce onde sperimentare quell’estasi sonora che le vibrazioni interne trasmettono all’animo.

Frattanto.

Femmine sono largamente desiderate da Maschi. In merito a ciò, e benché le Carte dei Precetti lo vietino espressamente, il consiglio dei garanti chiude un occhio. 

D’altro canto. 

Il consiglio dei garanti è composto esclusivamente da Dimoranti Maschi. 

D’altro canto.

A proposito di Femmine Biblio proferisce sentenze arcane che non senza spinosissime seccature possono essere ricondotte ad apparato giuridico. Ciò senza dubbio in conseguenza dei soverchi ammanchi testuali. Elleno vengono peraltro designate con un motto ora al tutto in disuso. Celebre è il lacerto che lo pronuncia:

[…] luna e di lontan rivela

Serena ogni montagna. O donna mia

già tace […]

Quanta piaga m’apristi in mezzo al petto.

[…]

In sogno a quanti oggi piacesti, […]

Piacquero a te […]

nel quale l’arcaico “donna” compare insieme al termine “luna”, d’etimo sconosciuto e di significato incerto. Stante tradizione, usato in tempi remoti onde designare l’elemento regnante in cielo prima di Lastella come parrebbe confermato dal frammento:

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,

Silenziosa luna?

Sulle Carte dei Precetti è scritto: «Lastella è sovrana e Leopardi è il suo poeta. Nessuno oserà dirsi poeta. Chiunque sarà scoperto a scrivere di Lastella e di donne verrà punito con la morte per lapidazione».

Nessuno su Ostello ha mai osato contravvenire al divieto e così non s’è data evenienza di alcuna esecuzione capitale; circostanza, questa, in virtù della quale tutti sono vincolati a riconoscere quanto un apparato di prescrizioni ben congegnato e convenientemente rigido sia efficace onde evitare la proliferazione della delinquenza, la perdita della dignità personale, la reificazione della colpa per un impulso dissennato, la morte per lapidazione.

Perocché.

Biblio contenga precetti morali, stimoli nei Dimoranti riflessioni meste, induca contegni impostati alla più splendida sobrietà e compostezza presenta nondimeno guadi che creano scompiglio, sentenze la cui carnalità si configura come alternativa non solo possibile ma lecita finanche. 

La donna, e il vento che gli odori spande,

Molle passar sul volto si sentia.

Versi che spesso Maschi salmodiano tra le labbra come preghiere d’auspicio blasfemo.

Invero.

A momenti il desiderio si fa nella carne di tal specie che nessun artificio di gendarmeria potrebbe trattenerli dal sollevare gli occhi fino ai piani superiori. Ostello ne è scosso. Lastella, oscurata.

Pertanto.

Intervengono con saggezza le Carte dei Precetti. 

Pertanto.

È stabilito. Ogni tre mesi sia destinato un giorno intero alla contemplazione. 

Pertanto.

Maschi di età compresa tra i 15 e i 180 anni vi si dedicano. La cerimonia è preceduta da liturgie di preparazione durante le quali Maschi e Femmine strofinano il corpo con pietre lasciate ad assorbire l’energia di Lastella nel sancta sanctorum del Central Park.

I piani superiori si animano del passeggiare flessuoso, del morbido incarnato, della dolcezza corporea di Femmine. Ai piani inferiori Maschi si alternano con le schiene appoggiate alla balaustra. Sbirciano in su. Paiono ignorati? È solo travestimento. Le pupille si incontrano negli avanzi fulminei delle scorse. 

Come fuggiste, o belle ore serene!

Dilettevol quaggiù null’altro dura,

Né si ferma giammai, se non la spene

recita Biblio. 

In tal modo si vive sotto l’usbergo di Lastella, e tutto va per il meglio nella migliore delle Province possibili.

Quando giunge il periodo degli accoppiamenti nessuno sguardo sarà stato consumato invano. Ciascuno riconosce il proprio nella vista dell’altro e per poche ore tra Maschi e Femmine è dannata la distanza dell’inimicizia seminata da Biblio.

 

Questa non è la storia.

La storia non esiste.

Esistono i fatti.

Questi sono i fatti.

I fatti osservabili per i Dimoranti di Ostello: Maschi, Femmine. Giovani, Vecchi.

Protesta il redattore la veridicità del memoriale.

Gennaio 2024

© 2024 "Questa non è la storia" è una pubblicazione digitale della rivista letteraria Nido di Gazza.
Tutti i diritti correlati alla presente rivista sono riservati agli autori e collaboratori di Nido di Gazza.

Nido di Gazza | Rivista Letteraria - Nido di Gazza © Copyright 2023