Avvolge le membra e stringe in una densa morsa questo manto di cieco dolore, ramo scosceso delle ore, anfratto di un canto che riecheggia in questa notte densa, e indimenticata, che non ha rintocchi, né quiete.
Con lo sguardo rivolto agli scorci del vento, che tra le braccia culla l’aurora, ricerco un sottile spiraglio ove potermi adagiare e sottrarmi ormai spento ai morsi di questo giorno vorace.